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giorno 122

11,99 



Dopo aver atteso invano i soccorsi, alcuni sopravvissuti a un incidente ferroviario si incamminano nella neve fresca alla ricerca di cibo e di un riparo. I cellulari non prendono, nessuna informazione, il mondo è immerso in un silenzio irreale. E cosa sono quelle strane strisce arancio che solcano il cielo? Qualcosa di grave è accaduto, qualcosa di definitivo. L‘unica possibilità di sopravvivere è fare gruppo, dominare i propri demoni interiori.
Nata nei convulsi giorni successivi alla catastrofe, l’adolescente Mia rinviene un diario scritto di proprio pugno dalla madre. Le pagine, pur frammentarie e lacunose, le dischiudono le porte di un passato oscuro e terribile. La portano a riconsiderare il presente e riprogrammare il suo futuro.
“Giorno 122” è un viaggio nell’anarchia e nel caos. La storia di un incubo collettivo e di un progressivo, faticoso ritorno alla normalità attraverso nuove/ vecchie forme di socializzazione. Un ritratto crudo, realistico e spietato di un possibile, non auspicabile, futuro.
Un romanzo che parte da lontano. Nel 2005, due autori intravedono all’orizzonte gli inquietanti segnali di un imminente cambiamento e realizzano il cortometraggio “Giorno 122”, prima parte di un più ampio progetto audiovisivo. Al festival di Venezia del 2006, i “sopravvissuti” vedono la luce.
E’ l’inizio di un lungo cammino.
Giorno 122 è un libro che se lo inizi lo vuoi finire, lo devi finire, perché l’autore è abilissimo a trascinarti in un mondo folle, disperato ma sempre profondamente vero, umano. Mentre lo leggevo non riuscivo a non chiedermi chi sarei io di questi personaggi? cosa farei io nei suoi panni? Sarei così bastardo? E’ una domanda che mi è entrata sotto pelle, e in parte è ancora là.
DANIELE CESARANO
… non è un libro, è una trappola, non riesco a uscirne fuori. Celato sotto le spoglie di un romanzo di avventura si nasconde un testo fortemente politico, non nel senso degli schieramenti ma dei principi e delle idee, una critica aspra all’egoismo che guida la nostra società a tutti i livelli . E’ una bella storia e insieme un grido di allarme, una richiesta d’aiuto.
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